Acquappesa- torna a far discutere l’antenna radio mobile installata, nonostante le proteste dei cittadini, nell’area mercatale ad Acquappesa marina. Il dispositivo, in funzione da un po di tempo, è stato sottoposto a misurazione dell’intensità dei campi elettromagnetici da ARPACAL che in un rapporto spiega : “Le misurazioni sono state effettuate nel rispetto delle norme tecniche di riferimento e sono state svolte utilizzando un sensore a larga banda. Le postazioni prese in considerazione sono quelle ritenute più significative ai fini di una corretta valutazione dell’entità dei presunti effetti sanitari connessi all’esposizione umana alle onde elettromagnetiche non ionizzanti. Allo scopo di non influenzare la misura del campo elettrico con la vicinanza dell’operatore si è adoperato un cavalletto su cui è stata montata l’apposita sonda. L’incertezza di misura associata alla strumentazione utilizzata durante l’intervento tecnico è riportata nei certificati di taratura della strumentazione, agli atti di questo Ufficio.” <<Alla luce di quanto messo nero su bianco da Arpacal, la misurazione dei campi elettromagnetici è di molto al di sotto della soglia di rischio.- spiega il sindaco Francesco Tripicchio- D’altronde, siamo stati sempre attenti alla salute dei nostri concittadini ed oggi, ancora una volta, i fatti ci danno ragione. Resteremo comunque attenti e vigili sulla tematica, senza mai abbassare la guardia! Anche perché, l’abbiamo detto e lo ripetiamo, la salute viene prima di tutto>> .
Ma i dubbi persistono, e, le parole del primo cittadino non convincono il gruppo di minoranza “Cambiamenti” che stigmatizza in particolare l’ultima frase”La salute viene prima di tutto” <<osa affermare chi ha piazzato un antenna telefonica a ridosso di una scuola e in pieno centro abitato.>> ricordando le polemiche scaturite dalla decisione unilaterale di installare l’antenna<<Nella certezza scientifica della dannosità per la salute delle onde elettromagnetiche e aldilà dei limiti entro “la norma” delle misurazioni effettuate che nulla garantiscono in merito agli effetti dannosi sulla salute anche entro ” il limite” chiunque, con un minimo di buon senso, avrebbe adottato, nel prendere decisioni con incidenza su diritti fondamentali altrui, quale il sacrosanto diritto alla salute, un criterio prudenziale>> Purtroppo così non è stato anzi, continuano Sandra Ricco e Mauro Avolio <<Addirittura è stata concessa una proprietà comunale, ovvero un bene pubblico cioè di tutti gli Acquappesani, senza che gli stessi abbiano potuto neppure proferire parola, boicottando, perfino, le pacifiche e legittime manifestazioni di protesta!La salute dei propri concittadini vale così tanto che l’hanno venduta per 10 mila euro annui. VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA!>>