Dom. Set 15th, 2024

Belmonte Calabro – È in programma per questa sera, 8 agosto, tra le diverse manifestazioni estive, la rinomata sagra del Pomodoro di Belmonte, il cuore di bue, prodotto d eccellenza del piccolo borgo tirrenico, dalla buccia di colore rosa, così come la polpa succosa e dal sapore dolce.
Si svolgerà a partire dalle ore 21 in località Santa Barbara, piccola frazione conosciuta proprio per la coltivazione del rinomato prodotto Deco.

Frutto della passione di molti agricoltori e coordinati dall Associazione I Furgiari, in collaborazione con l amministrazione comunale, la sagra è giunta alla edizione numero 39. Come ogni anno, oltre a gustare il prodotto, presentato nelle diverse specialità culinarie, é stata organizzata anche una mostra del pomodoro, con la proclamazione del miglior Pomodoro Cuore di Bue Dell anno 2024. Tutto si svolgerà davanti ad una giuria di esperti che esamineranno il frutto e le sue proprietà organolettiche.

È una varietà di pomodoro unica e deliziosa, che rappresenta una parte importante della cultura e della tradizione calabrese. La sua coltivazione è una pratica che si tramanda da secoli, e che continua a essere una fonte di orgoglio per i contadini locali.

La storia del pomodoro Belmonte Calabro è affascinante e risale a diversi secoli fa, quando i primi semi di questa varietà furono portati in Italia da un emigrato Mercurio Guglielmo, originario della frazione Santa Barbara; i contadini locali iniziarono a coltivare questa varietà di pomodoro nei loro campi e così, il pomodoro è diventato un ingrediente fondamentale nella cucina calabrese, e viene utilizzato in una varietà di piatti tradizionali. Grazie alle caratteristiche climatiche e alla fertilità dei terreni i contadini del luogo coltivano il pomodoro seguendo metodi tradizionali, che prevedono l’uso di tecniche di coltivazione biologica e l’impiego di concimi naturali, tramandando la coltivazione di generazione in generazione. Oggi la sua qualità e il sapore unico rappresentano una parte importante e da preservare della cultura e dell’identità calabrese.

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